venerdì, marzo 24, 2017

Non è un paese per malati

Parlo del paese dove vivo: non il Terzo Mondo, e nemmeno un'area depressa dell'Italia. Un comune abbastanza "ricco" in una regione discretamente ricca, ma che non pone la necessaria attenzione al benessere dei cittadini, specialmente quando ciò non vada nella stessa direzione del business degli appalti (soprattutto nel campo edilizio e forniture di materiale).

Dopo anni di minacce in tal senso, da parte delle amministrazioni comunali e della regione, si è giunti al punto di rimuovere anche l'ultimo presidio sanitario di Pronto Soccorso (l'Ospedale era già stato smantellato da un pezzo, ma non dal punto di vista edilizio, come vedremo).

A questo punto, mi sento in dovere di stilare un piccolo decalogo per i miei concittadini che fossero colpiti da una patologia banale, ma invalidante e piuttosto frequente dopo una certa età.

Decalogo in caso di coliche renali.


1) se volete sentirvi dire di andare con mezzi vostri al "più vicino" Pronto Soccorso*, chiamate il 118: loro non vengono (*il più vicino P.S. si trova a 40 minuti buoni di macchina, collegato con una strada tutta curve e piena di buche: un percorso che in caso di coliche renali aiuta la dolorosa discesa dei calcoli!)

2) non rivolgetevi alla struttura fantasma che è stata messa in piedi per tamponare mediaticamente la chiusura del Pronto Soccorso: vi manderanno al "più vicino" Pronto Soccorso, sempre con mezzi vostri, facendovi perdere tempo prezioso

3) per tamponare la situazione dolorosa, potreste rivolgervi alla Guardia Medica, ma solo nei giorni ed orari in cui è attiva (di notte e nel weekend). Siate pronti a non dare in  escandescenze (fa male alla salute!) se il medico di guardia vi inviterà a recarvi con mezzi vostri presso la sua sede da cui non schioda il culo. In altri casi, a sua discrezione, il medico di guardia verrà a domicilio per farvi la famosa iniezione, però procuratevi l'altrettanto prezioso liquido e la siringa, perché è possibile che non li abbia con sé

4) tornando un paio di volte al "più vicino" Pronto Soccorso avrete diritto ad una ecografia (il problema sta nell'indovinare l'orario di apertura del servizio ecografico, che non è asservito alle emergenze del Pronto Soccorso)

5) dopo la diagnosi fatta dal "più vicino" Pronto Soccorso vi sentirete dire che c'è bisogno di un urologo (accipicchia! per una colica renale chi l'avrebbe mai detto!), però il "più vicino" Pronto Soccorso può prenotarvi la visita soltanto presso un ospedale a 200 km dalla vostra residenza, perché fa parte di un'altra ASL. Il che denuncia tra l'altro che l'Ospedale retrostante il suddetto Pronto Soccorso non dispone di un servizio di Urologia

6) infine, tornate dal vostro "medico di base" e fatevi prescrivere l'antidolorifico e la richiesta di visita urologica "urgente". Se fate presto, la farmacia sarà ancora aperta per l'antidolorifico. Invece, se è venerdì (e il vostro MdB riceve venerdì pomeriggio) per il CUP bisognerà aspettare lunedì

7) può capitare che, per soddisfare l'urgenza della visita urologica, il CUP vi indirizzi a quel famoso Ospedale a 200 km di distanza a cui avevate già rinunciato. Altrimenti può darsi che la visita urologica vada un po' per le lunghe

8) nel frattempo, se siete credenti, potete pregare affinché i dolori finiscano: prima o poi i calcoli scendono nella vescica e smettono di far male, salvo poi creare problemi per urinare. Se non siete credenti, potrebbe essere una buona occasione per convertirvi

9) se siete tentati di sporgere denuncia per omissione di soccorso o altri reati eventualmente ipotizzabili in relazione al vostro caso, potete farlo, ma aspettatevi tutte le contromosse ipocrite che in questi casi non mancano mai, e che vanno sotto il titolo: "negare l'evidenza"

10) la prossima volta che vi troverete in una cabina elettorale, non dimenticate quello che vi è capitato: ognuno ha le sue responsabilità, e il cittadino onesto ha pochi mezzi per far valere i propri diritti fondamentali

Il mio decalogo finisce qui. I lavori di ristrutturazione (?) dell'edificio dell'ex Ospedale invece sono iniziati a tutta birra, e aspetto di vedere in qualche bilancio il dettaglio delle spese e i criteri di assegnazione degli appalti. Come dite? Mi piacciono le barzellette? Ebbene sì, sono un buffone nato!

sabato, marzo 04, 2017

Sdolcinatio non petita

Abbiamo già parlato della cosiddetta "alternanza scuola-lavoro" (con rispetto parlando sia per l'alternanza che per il lavoro).

Giunge notizia che nientemeno il MEF ha ospitato studenti dei quattro più prestigiosi Licei di Roma (il Giulio Cesare, quello immortalato da Venditti, il Tasso, il Righi, da cui è uscito diversi anni fa nientepopodimeno che il Sig. Ministro, e infine il Talete) per due progetti nell'ambito appunto della suddetta A-S-L.

Non stupisce che tali progetti non abbiano contemplato attività lavorative propriamente dette, ma si siano svolti (a quanto si evince dal comunicato) in modalità conferenziali e di attività di problem solving di gruppo. Qualcuno potrebbe obiettare che queste sono esattamente attività lavorative, a livello dirigenziale medio-alto. E ciò non fa che confermare la sensazione elitaria che queste esperienze lasciano nell'animo di chi, invece, vive quotidianamente ben altre realtà scolastiche, lavorative e, perché no, di alternanza scuola-lavoro.

Insomma, come dice il proverbio, figli e figliastri. Chissà se un giorno i figliastri si sveglieranno, rifiutando il loro triste destino.

giovedì, marzo 02, 2017

Il PPA è qua, l'AFT addavenì

Continua la pagliacciata attraverso la quale la ASL a cui faccio capo, spalleggiata (per quanto riguarda gli aspetti propagandistici) dall'Amministrazione Comunale pretende di far passare l'abolizione del Pronto Soccorso per una miglioria del servizio.

Non sto a ripetere cose che ho già detto nel precedente post. Aggiungo solo qualche considerazione pratica.

Il Punto di Prima Assistenza (PPA) sembra essere una specie di infermeria in cui vengono trattati tutti quei casi che per un Pronto Soccorso sono "codici verdi" o "codici bianchi" del triage. In turno su 24 ore sono presenti un medico e un infermiere. Inoltre il PPA trasferisce al 118 tutti i "codici gialli" e naturalmente i "codici rossi", cosa abbastanza improbabile perché a questo normalmente provvedono direttamente i cittadini che assistono a un incidente o caso grave, senza perdere tempo a trasportare il paziente al PPA.

Il 118 dispone di numero un equipaggio (medico, infermiere, autista) con autoambulanza presso il PPA, che ovviamente viene utilizzato nei casi gialli o rossi di cui sopra. Il tempo limite dell'intervento del 118 su chiamata è stabilito in 30 minuti.

Di Guardia Medica non si è parlato. Sembrerebbe di capire che questo servizio sia stato assorbito dal PPA, ma in tal caso verrebbe meno quel minimo di assistenza domiciliare notturna e festiva che la Guardia Medica invece assicurava. Attendiamo precisazioni.

L'Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT), invece è qualcosa (non meglio precisato) che coinvolge i medici del Servizio Sanitario di Base, la cui realizzazione però è soggetta alla contrattazione fra la Regione e i Medici medesimi, e non si sa quando, e se, e in che termini verrà realizzata. Come si diceva in discoteca anni fa: su le mani che esce il fumo!

Inoltre si parla di un generico potenziamento di tutte le visite specialistiche, ma non sono resi noti i tempi di questa fantastica trasformazione (il PPA invece è in vigore da subito).

Infine si accenna a "lavori di sistemazione" (tempo stimato dall'ASL un anno e mezzo), che permetteranno di raddoppiare i posti per la residenza assistita (anziani non autosufficienti) e aprire un reparto di riabilitazione per tutti i casi in cui ciò sia previsto (degenza massima un mese).

Questo ho capito leggendo questo post del Comune e guardando l'annesso video con l'intervista al capo della ASL.

Non so perché, mi ritorna in mente quel film "Amici Miei", in cui il compianto Ugo Tognazzi fa il discorso con la famosissima "supercazzola brematurata". Meglio ridere per non piangere.

mercoledì, marzo 01, 2017

Pronto? Soccorso! Pronto? Pronto?

Ieri sera mi è capitato sotto il naso su Facebook un articoletto del Sindaco del paese dove vivo, che cercava di convincermi (non solo me, tutti i suoi concittadini e potenziali elettori) che abolire il Pronto Soccorso, ultimo baluardo rimasto presso l'Ospedale abbandonato, è cosa buona e giusta.

Ho provato ad obiettare che mi sembrava un bel degrado dell'assistenza sanitaria, in un paese di muratori e di anziani.

Gli ho fatto l'esempio di un poveretto che (per ipotesi) ricorra al Primo Soccorso (così si chiamerà il presidio minimo che verrà messo al posto del Pronto Soccorso) perché cadendo si è rotto una gamba: l'ambulanza (perché ne è prevista solo una) lo accompagnerà in qualche Ospedale dove sarà ingessato. E fin qui niente di particolarmente drammatico, escludendo trauma cranico e altri problemi più gravi. Ma immaginiamo che poco dopo (questo è lo scenario che ho prospettato all'amato Sindaco) un anziano abbia un grave malore e si sospetti un infarto: l'ambulanza è fuori con quello che si è rotto una gamba, che cosa possono fare il medico e l'infermiere (uno solo con un infermiere, entrambi in turno h24)? Risposta: chiamare il 118 e far arrivare un'altra ambulanza (da dove? il paese mio sta su una collina* alta 500 metri, circondata da pianura e collegata con due strade piene di curve) che trasporterà il presunto infartuato in un altro ospedale.

Ciliegina sulla torta, la stessa coppia medico-infermiere (ricordiamo: uno e uno), essendo in servizio (in turno) per 24 ore, sostituirebbe l'attuale servizio notturno e festivo della Guardia Medica, che fino a ieri era abilitata ad intervenire anche a domicilio (la "strana coppia" invece immagino che non potrà abbandonare la sede provocando interruzione di pubblico servizio).

Tutto questo viene dato per scontato, senza indicare le motivazioni e le analisi (se sono state fatte) di tutta l'operazione. Per quanto riguarda le motivazioni, scommetto che si tratta di criteri di risparmio economico relativo al personale e ai mezzi (non)impiegati. Salvo che poi nello stesso piano si parli (a tempo debito) di attrezzare un servizio di Eliambulanza:  ciò significa lavori edilizi per costruire la piazzola di atterraggio dell'eliambulanza, che in ogni caso arriverebbe da lontano e (allo stato attuale) non è abilitata a viaggiare di notte.

In definitiva, tutta l'operazione mi sembra lontana dall'offrire servizi più razionali ed efficaci ai cittadini, e ha tutta l'aria di essere una scena del film: "Come perdere le elezioni amministrative in poche semplici mosse".




(*) citazione di una canzone dei Ricchi e Poveri (1971)