martedì, marzo 19, 2013

Pensieri in silenzio

Ho taciuto a lungo, su questo Blog. Tanto. Forse troppo.

Ora vorrei mettere "nero su bianco" alcuni miei pensieri sparsi, che mi ronzano per la testa e attraversano la mia coscienza politica da circa un anno.

Inutile ricordare che cosa sia la Democrazia (tanto ognuno ne ha un suo particolare concetto, come succede per la Religione), inutile anche ritornare su temi come i Partiti o la Legge Elettorale italiana.

Secondo me (e spero che possa essere un pensiero condiviso), al di là delle dichiarazioni fatte dentro e fuori delle campagne elettorali, ogni partito ha come obiettivo la difesa degli interessi di qualcosa o di qualcuno: può trattarsi, tradizionalmente, di una classe sociale, economico-sociale, di un gruppo di interesse (non necessariamente economico, ma spesso è così), o altro.

Facciamo qualche esempio, da prendere con tutti i dovuti "secondo me": il PDL difende gli interessi della classe sociale imprenditoriale (e in quanto facente parte di questa classe, del suo "capo"), di una parte dei liberi professionisti, di una parte dei piccoli e medi commercianti e simili. Il partito di Monti difende gli interessi della Finanza (Banche, Assicurazioni), di una parte degli imprenditori e simili. Il PD difende gli interessi della cosiddetta classe media, degli stipendiati, siano essi statali o dipendenti privati, dei piccoli pensionati (esclusi ex dirigenti con le pensioni d'oro) e simili. Procedendo analogamente, posso facilmente immaginare chi o che cosa difendano o rappresentino i partiti che più esplicitamente si dichiarano "di destra", così come al contrario quelli di "estrema sinistra".

Il mio pensiero immaginativo, invece, si ferma davanti al M5S: chi o che cosa rappresentano? Quali interessi socio-economici intendono difendere? Non basta rispondere: "I giovani". Esistono diverse varietà di "giovani", a seconda della classe sociale ed economica da cui provengono e anche della classe sociale ed economica a cui aspirano aderire nel corso della loro vita. Non basta rispondere: "Quelli che non sopportano più l'attuale politica". Se si vuole davvero rivoluzionare il sistema politico, non si va in Parlamento a votare scheda bianca su tutto. Si cerca di aggregare consenso fra le masse, si forma un'idea politica, sociale ed economica, quello che si chiama "modello ideale di società", e su quello ci si confronta con gli altri (in democrazia).

Ecco, sinceramente non riesco a captare quale sia il "modello ideale di società" sognato dal M5S. Forse qualcosa di simile all'Anarchia? Naaa! Nessun vero Anarchico si sognerebbe di andare a votare, figuriamoci entrare in Parlamento. Non riesco a "leggere fra le righe" che ruolo dovrebbe avere, secondo il M5S, per esempio, l'Istruzione: se va bene quella Pubblica come esiste ora, se andrebbe riformata e come. Non riesco a capire né a immaginare che tipo di Stato hanno in mente: centralizzato, no di certo. Distribuito e gestito tramite Internet? Ma dimenticano che Internet è uno strumento, non un metodo, tantomeno un contenuto o un indirizzo politico. E il lavoro? Va bene l'organizzazione neo-liberista, oppure optano per qualcosa di diverso? E in dettaglio, diverso come? Più controllo? Meno controllo e burocrazia? E i reati? Quelli grossi e importanti, che hanno condizionato e continuano a condizionare la vita di tutti i giorni di tutti i cittadini, che fine fanno? Oppure "il problema di Palermo è il traffico"? [cit.]

Ecco, in questo senso sono piuttosto allarmato, e per niente tranquillo: staremo a vedere, purché poi non  sia troppo tardi.