martedì, giugno 27, 2006

CVD

L'esito del Referendum dimostra (se ce ne fosse bisogno) che la "maggioranza" parlamentare che gli italiani hanno avuto (subìto) fino a poco tempo addietro non rispecchiava la volontà della maggioranza degli elettori.

Spero che ci sia qualche politico in gamba che lo faccia notare: ci sono bugie che non andrebbero perdonate, non politicamente almeno.

domenica, giugno 18, 2006

Io dico NO !

È quasi arrivato il momento di andare a votare per il Referendum Confermativo delle modifiche alla Costituzione.

Ancora non se ne parla molto, e temo che se ne parlerà molto a sproposito: io, da quello che ho capito, sono contrario alle modifiche e quindi voterò "no".

La prima cosa forse da far capire agli Elettori è che il meccanismo del "si" e del "no" stavolta è completamente diverso dal solito a cui siamo abituati nei Referendum Abrogativi, anzi direi opposto: per modificare la Legge esistente (in questo caso una Legge importante, la Costituzione) si vota "si", per lasciarla inalterata così come la conosciamo fino a oggi si vota "no".

Tornerò sull'argomento per cercare di spiegare in che cosa consistono le "modifiche" già approvate dal Parlamento e in attesa di "conferma" con questo Referendum.

venerdì, giugno 16, 2006

Chiudete i boccaporti !

Sono piuttosto preoccupato per la scomoda condizione in cui mi sento dopo alcuni pronunciamenti della Magistratura circa la responsabilità di chi tiene un Blog.

Come tutti possono facilmente verificare, scrivo su diversi Blog, aventi taglio e struttura e significati (per me, e spero anche per i miei sia pur pochi lettori) diversi.

Tornando al merito delle mie preoccupazioni, non mi sento a mio agio quando vedo che si diffonde, fra il sentire comune, un ragionamento come questo: "Se il titolare del blog, al pari di un direttore della stampa, ha il potere di controllo, allora a quest'ultimo è equiparato a tutti gli effetti, compresi quelli penali". Il Direttore Responsabile di un giornale ha secondo me una posizione ben diversa (col suo giornale) rispetto alla mia (col mio Blog), e soprattutto può disporre di una struttura, anche legale, del tutto differente che gli consente di affrontare serenamente il suo lavoro. Quando io scrivo qualcosa su uno dei miei Blog, innanzi tutto non sto lavorando, e poi scrivo convinto di non violare alcuna Legge, e lo faccio con onestà e in piena buona fede: ma (forse proprio per questo) resto del tutto inerme di fronte ad eventuali "attacchi" che potrebbero essere condotti, anche per vie legali, contro la mia personale responsabilità.

Continuando questa analisi da un punto di vista non strettamente personale, scopro che ci sono autorevoli pareri secondo i quali un fenomeno telematico come il Blog non può essere equiparato alla "stampa" in senso giuridico. [1]

D'altra parte mi fa un certo effetto leggere in una Ordinanza del GIP [2] questa frase:

"considerato che per l'applicazione dell'art. 2 della l. n.° 47\48 ai prodotti editoriali si deve ritenere che gli stessi siano equiparati, anche ai fini penali, alla disciplina riservata alla stampa e alle conseguenti maggiori garanzie ad essa attribuite in virtù della importante funzione svolta in una società democratica dai mezzi di comunicazione di massa, dei quali internet fa parte a pieno titolo;

Tuttavia mi solleva da queste eccessive preoccupazioni leggere le parole contenute in un'altra successiva Sentenza [3]:

"... non può ritenersi che il testo reso pubblico mediante sito internet sia assimilabile ad uno stampato, ..." e più oltre, nella medesima Sentenza:
"... i files pubblicati su internet non sono riproduzioni, ma documenti informatici originali. Si evidenzia dunque una lacuna legislativa, che non può essere colmata dall'interprete, siccome in danno dell'imputato. Per questi motivi l'imputato deve essere assolto perché il fatto non è previsto dalla legge come reato.

In definitiva capisco: quello che scrivo in Internet nasce come "originale" e tale rimane, essendo esclusa ogni ipotesi (legale) di "riproduzione" e quindi diffusione "a mezzo stampa" di questo originale, a mio carico. In altre parole, finché non ci sarà una Legge a regolamentare le "pubblicazioni" in Internet, resta il solito caos.

Una recente Sentenza del Tribunale di Aosta (25 maggio 2006) ribalta alcune considerazioni, ponendo le basi per considerare (giuridicamente) chi scrive su un Blog equiparato al Direttore Responsabile di una testata giornalistica.

E intanto la "combriccola degli Anonimi" è sempre pronta a dare fastidio in giro.
Consiglio ai Blogger in buona fede come me: chiudete i boccaporti e indossate le mutande di latta !



Riferimenti:

Articolo dell'Avv.Daniele Minotti su Punto Informatico

[1] Articolo di Vincenzo Zeno-Zencovich

[2] Ordinanza 7 giugno 2001, del G.I.P. presso Tribunale di Latina

[3] Sentenza del G.I.P. di Aosta del 15 febbraio 2002

Cinque ? Per mille !

Prima di essere censurato da un inqualificabile "anonimo", avevo scritto un post sulla novità del "Cinque per mille", ossia la (nuova) possibilità offerta, in sede di Dichiarazione dei Redditi, di destinare il 5 per mille del proprio gettito fiscale a soggetti di varia "utilità sociale", fra i quali le ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale).

Per consentire ai cittadini di esercitare questo diritto, l'Agenzia delle Entrate (Ministero delle Finanze) ha predisposto un elenco delle ONLUS che possono essere indicate come beneficiari. Non conosco i criteri né il meccanismo con cui tale elenco è stato compilato, ma rilevo che contiene una serie di Organizzazioni a cui personalmente non darei (e non ho dato) il mio contributo, ma alle quali mi sembra, da cittadino che paga le Tasse, quantomeno discutibile attribuire questa possibilità.

Ognuno coi propri soldi fa quel che vuole, dopo aver pagato le Tasse così come dispone la Legge. Mi piacerebbe saperne di più circa il meccanismo di registrazione delle ONLUS, e della verifica da parte dello Stato della loro effettiva "utilità sociale", visto che (giustamente) questo è proprio il motivo giuridico in base al quale tali Organizzazioni ottengono particolari condizioni di fronte alla Legge, come appunto il "Cinque per mille".

giovedì, giugno 15, 2006

Simpaticoni

Se ci fosse bisogno di farlo notare, sul web si incontrano una certa quantità di personaggi pieni di sé, sempre pronti a dar "lezioni di giornalismo" a chi come il sottoscritto non vuole essere giornalista, ma solo curioso osservatore della realtà.

Anche grazie a loro c'è un po' meno libertà di parola in giro: insultano da "anonimi" senza neanche saper usare gli indirizzi di posta elettronica per comunicare.

Grazie !