venerdì, giugno 16, 2006

Chiudete i boccaporti !

Sono piuttosto preoccupato per la scomoda condizione in cui mi sento dopo alcuni pronunciamenti della Magistratura circa la responsabilità di chi tiene un Blog.

Come tutti possono facilmente verificare, scrivo su diversi Blog, aventi taglio e struttura e significati (per me, e spero anche per i miei sia pur pochi lettori) diversi.

Tornando al merito delle mie preoccupazioni, non mi sento a mio agio quando vedo che si diffonde, fra il sentire comune, un ragionamento come questo: "Se il titolare del blog, al pari di un direttore della stampa, ha il potere di controllo, allora a quest'ultimo è equiparato a tutti gli effetti, compresi quelli penali". Il Direttore Responsabile di un giornale ha secondo me una posizione ben diversa (col suo giornale) rispetto alla mia (col mio Blog), e soprattutto può disporre di una struttura, anche legale, del tutto differente che gli consente di affrontare serenamente il suo lavoro. Quando io scrivo qualcosa su uno dei miei Blog, innanzi tutto non sto lavorando, e poi scrivo convinto di non violare alcuna Legge, e lo faccio con onestà e in piena buona fede: ma (forse proprio per questo) resto del tutto inerme di fronte ad eventuali "attacchi" che potrebbero essere condotti, anche per vie legali, contro la mia personale responsabilità.

Continuando questa analisi da un punto di vista non strettamente personale, scopro che ci sono autorevoli pareri secondo i quali un fenomeno telematico come il Blog non può essere equiparato alla "stampa" in senso giuridico. [1]

D'altra parte mi fa un certo effetto leggere in una Ordinanza del GIP [2] questa frase:

"considerato che per l'applicazione dell'art. 2 della l. n.° 47\48 ai prodotti editoriali si deve ritenere che gli stessi siano equiparati, anche ai fini penali, alla disciplina riservata alla stampa e alle conseguenti maggiori garanzie ad essa attribuite in virtù della importante funzione svolta in una società democratica dai mezzi di comunicazione di massa, dei quali internet fa parte a pieno titolo;

Tuttavia mi solleva da queste eccessive preoccupazioni leggere le parole contenute in un'altra successiva Sentenza [3]:

"... non può ritenersi che il testo reso pubblico mediante sito internet sia assimilabile ad uno stampato, ..." e più oltre, nella medesima Sentenza:
"... i files pubblicati su internet non sono riproduzioni, ma documenti informatici originali. Si evidenzia dunque una lacuna legislativa, che non può essere colmata dall'interprete, siccome in danno dell'imputato. Per questi motivi l'imputato deve essere assolto perché il fatto non è previsto dalla legge come reato.

In definitiva capisco: quello che scrivo in Internet nasce come "originale" e tale rimane, essendo esclusa ogni ipotesi (legale) di "riproduzione" e quindi diffusione "a mezzo stampa" di questo originale, a mio carico. In altre parole, finché non ci sarà una Legge a regolamentare le "pubblicazioni" in Internet, resta il solito caos.

Una recente Sentenza del Tribunale di Aosta (25 maggio 2006) ribalta alcune considerazioni, ponendo le basi per considerare (giuridicamente) chi scrive su un Blog equiparato al Direttore Responsabile di una testata giornalistica.

E intanto la "combriccola degli Anonimi" è sempre pronta a dare fastidio in giro.
Consiglio ai Blogger in buona fede come me: chiudete i boccaporti e indossate le mutande di latta !



Riferimenti:

Articolo dell'Avv.Daniele Minotti su Punto Informatico

[1] Articolo di Vincenzo Zeno-Zencovich

[2] Ordinanza 7 giugno 2001, del G.I.P. presso Tribunale di Latina

[3] Sentenza del G.I.P. di Aosta del 15 febbraio 2002