Parliamo dell'uso degli smartphone (e tablet) nelle aule scolastiche.
Non si può farne un discorso assoluto: aspettiamo la Circolare annunciata (nella medesima intervista), ma nel frattempo facciamo lavorare la nostra intelligenza.
Uno dei rischi della "liberalizzazione" dell'uso di smartphone in classe è senza dubbio la discriminazione sociale: nell'ipotesi in cui la Scuola non fornisca questi strumenti "uguali per tutti" (e finora non ci sono indizi in tal senso) non tutti gli alunni possono permettersi device di uguale potenza e ancora peggio non tutti gli alunni (famiglie) possono permettersi un telefonino per ogni figlio in età scolastica.
L'altro aspetto poco chiaro (e di non facile attuazione) è quello secondo cui gli studenti non si faranno "i fatti loro": le misure tecniche ci sarebbero, ma imporle di botto a tutte le scuole (ricordiamo, a partire dalle Elementari) sembra pura utopia. Inoltre, sorvolo sui rischi insiti in tutte le situazioni di BYOD, come sembra essere questa, e sulle considerazioni relative alla Salute fisica e mentale di soggetti molto giovani.
In definitiva, al netto delle Circolari, sulle quali mi permetto di esprimere qualche riserva, mancano tuttora:
- i presupposti per una Scuola dell'obbligo equa e aperta a tutte le componenti sociali
- i presupposti infrastrutturali
- i presupposti formativi e informativi relativamente agli insegnanti e al personale scolastico in genere
Sembra quindi di essere di fronte a una mossa propagandistica (pre-elettorale?) senza grande futuro o con un futuro peggiore del "male" che si prefigge di superare.
Spero di essere smentito (davvero) nei fatti.
1 Intervista della Ministra Valeria Fedeli a Repubblica del 12 settembre 2017
http://www.repubblica.it/scuola/2017/09/12/news/la_svolta_della_ministra_smartphone_in_aula_dico_si_sono_un_aiuto_-175262917/